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Don Paolo a Guastalla - 2 Aprile
» Nel giorno dell'anniversario del 67° anno di ordinazione, don Paolo è venuto a Guastalla, concelebrando alla messa delle 10,30 in Duomo.
Arrivato di buon mattino ha subito visitato il Duomo restaurato, che durante gli anni in cui è stato parroco a Guastalla, è stato come la sua casa. Tutti potevano trovare facilmente don Paolo per un consiglio o per confessarsi: bastava andare in chiesa. Lo si trovava in preghiera o come se stesse aspettando proprio chi aveva bisogno, facendolo sentire subito a suo agio.
Ed infatti in tanti sono venuti per poterlo salutare e ringraziare. Anche il sindaco Camilla Verona ha voluto portare un saluto, ricordando le doti culturali e umane di don Paolo, il suo servizio a tutta la comunità, e proponendolo per la "Cittadinanza Onoraria".
Don Paolo ha concelebrato la messa e ha tenuto l'omilia, e da fine umorista, come lui solo sa fare, ha unito la riflessione sul Vangelo (risurrezione di Lazzaro) con gli eventi popolari e la sua età che lo sente avvicinare sempre di più al grande passo verso la vita eterna.
"... Ciascuno di noi deve pensare alla morte, ma il Vangelo ci dice che Lazzaro non è morto. Ho 90 anni. Uno può dire che a questa età si può già morire. Però sempre dobbiamo fare questo passaggio: DALLA TOMBA ALL'ETERNITA'.
Vorrei raccontare, tanto per togliere un po' di tristezza: C'era una donna che aveva un marito che brontolava sempre. Tutti i giorni aveva una o più lamentele verso la moglie. Dopo ventun anni di matrimonio il marito si ammala e muore. Per il funerale la moglie prepara tutto, ma quando il carro funebre sta per partire, si accorge di non avere il fazzoletto, e dice: aspettate, aspettate che vado su a prendere il fazzoletto... non si sa mai che mi venga da piangere!
Ho cercato di non aumentare la tristezza (parlando della morte) perché IL SIGNORE CI VUOLE NELLA GIOIA e noi lo dobbiamo ringraziare per questo.
Sono diventato prete 67 anni fa, e, non posso dire che voglio raddoppiare, ma quando il Signore mi chiamerà penso che sarà proprio il momento giusto, DI UNA GIOIA CHE NON FINISCE PIU'".
don Paolo