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Riapertura Duomo - Celebrazione Eucaristica con benedizione del nuovo altare - 2 Ottobre

» All'inizio della celebrazione il vescovo ha benedetto la chiesa, la sede, il candelabro col cero pasquale, l'ambone, ed infine, prima della liturgia eucaristica, l'altare.
Ultimo aggiornamento: 03-10-2016

Riapertura Duomo - Celebrazione Eucaristica con benedizione del nuovo altare - 2 Ottobre
Riapertura Duomo - Celebrazione Eucaristica con benedizione del nuovo altare - 2 Ottobre
Riapertura Duomo - Celebrazione Eucaristica con benedizione del nuovo altare - 2 Ottobre

Fabrizio e Gaia, che si sposeranno domenica prossima proprio davanti al nuovo altare, hanno portato la tovaglia stendendola sulla mensa.

Al termine della messa, il vescovo Massimo ed i vescovi concelebranti, si sono recati alla cappella del Santissimo Sacramento, dove sul lato sinistro sono sepolti alcuni dei vescovi guastallesi e dove è stato inciso il memoriale sul quale sono incisi i nomi dei Pastori, pregando per loro e benedendo le tombe.

Ed ecco il saluto finale di don Alberto al termine della celebrazione:

“Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo. Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona”

Sono alcuni versetti tratti dalla Scrittura tratti dal secondo libro dei re. Sono parte di una lunga preghiera che il Re Salomone rivolge a Jahvè in occasione della dedicazione solenne del Tempio di Gerusalemme da lui costruito circa ottocento anni prima della venuta di Cristo. Da alcuni testi biblici descritto nei minimi particolari tanto da immaginarlo come un luogo certo di grande solennità ma anche capace di suscitare serenità e pace del cuore a coloro che lo frequentavano e che in esso trovavano il luogo di incontro con quel Dio che Ascolta e perdona.

La nostra Concattedrale non è il tempio grandioso costruito da Salomone e nessuno di noi può paragonarsi al grande re. Credo però che la gioia che traspare dalle parole di Salomone sia la nostra stessa gioia per essere qui, dopo tanto tempo per aver ritrovato questo luogo rinnovato carico di armonia e bellezza che immediatamente ci porta a fare l’esperienza di un Dio che è bellezza e che ancora una volta ci ricorda che vuole stare con noi, in mezzo alle nostre case e che vuole avvolgerci con la sua misericordia così come ora siamo avvolti dalla luce che ci inonda.

Anche noi oggi perciò sentiamo il desiderio di rivolgerci al Padre per rendere grazie così come abbiamo fatto in questa liturgia e di elevare, come Salomone la nostra preghiera:

“Ascolta Signore le invocazioni che oggi ti presentiamo e di tutti coloro che qui entreranno per incontrarti. Fa o Signore che sperimentiamo la presenza dei tuoi occhi aperti notte e giorno sulle nostre esistenze, concedici, dopo essere stati illuminati dalla Parola di tuo Figlio, il Signore risorto e vivo in mezzo a noi di sperimentare la tua misericordia e dai cieli ancora Ascolta e perdona!”

Credo che oltre a rendere grazie a Dio oggi abbiamo tanti altri motivi di riconoscenza verso coloro che, seppur con ruoli, modalità e coinvolgimenti diversi, ci hanno permesso di giungere a questo giorno. Molti sono già stati ricordati e non intendo ripetere ciò che è stato detto.

Vorrei sottolineare in particolare il sostegno e l’incoraggiamento che ci è venuto da parte del Vescovo Massimo fin dal suo arrivo in Diocesi quattro anni fa, e precedentemente da Mons. Caprioli che ha voluto con tutto sé stesso che si procedesse al restauro, incaricando l’allora suo Ausiliare, Mons. Lorenzo Ghizzoni, oggi Arcivescovo di Ravenna-Cervia, che ha seguito i primi passi e le prime scelte del Comitato, ringraziandolo di aver fatto di tutto, per essere qui con noi a condividere la nostra gioia.

Grazie anche a S.E. il Cardinal Camillo Ruini che ci onora della sua presenza e della benevolenza e amicizia da sempre manifestate nei confronti della nostra città e dei Guastallesi. Un saluto carico di affetto a Mons. Eugenio Sbarbaro, amico di tanti Guastallesi che in questa concattedrale è stato ordinato sacerdote.

Avrei voluto salutare e ringraziare a nome di tutti, una persona a tutti noi molto cara. Mi riferisco al carissimo Don Paolo, amatissimo pastore di questa comunità, che ha passato tante ore del suo quasi trentennale ministero di parroco in questa chiesa, tanto da identificare il duomo con Don Paolo. Qui tutti potevano trovarlo per essere ascoltati, accogliere consigli e ricevere il perdono sacramentale. Don Paolo si scusa dicendo: “ricordatevi che i prossimi sono 90” ma promette una visita in tempi brevi.

Sono state ricordate e ringraziate le istituzioni coinvolte a vario titolo, tutti i benefattori e i sostenitori del progetto, il comitato presieduto da Arrigo Bonfanti che ringrazio anche personalmente per la fraterna condivisione di ogni passo di questo lungo cammino, come pure ringrazio la direzione lavori nelle persone dell’Arch. Severi e dell’Arch. Grassi.

Vorrei però mettere in evidenza il lavoro delle maestranze, e ringraziare tutti coloro che hanno messo in campo non solo le loro competenze professionali ma anche la loro umanità in un clima di grande collaborazione.

Grazie perciò alle imprese edili, ai decoratori, ai pavimentisti, agli elettricisti, ai falegnami e a tutti gli artigiani che hanno operato in questi lunghi 5 anni.

Grazie al signor Sindaco e all’amministrazione Comunale che in particolare in questi giorni si sono resi disponibili in tanti modi per la riuscita di questa festa, ai volontari, al carissimo Luciano, fedelissimo segretario tuttofare e a tutti coloro che hanno reso speciale questo momento: la segreteria del Vescovo, il nostro seminario e il servizio liturgico, i cori Diocesano, vicariale e parrocchiale, la cappella musicale della Cattedrale, Franca e l’impresa delle pulizie, le signore che hanno curato l’addobbo floreale, il servizio d’ordine della Cattedrale coadiuvato dall’agesci e da altri volontari della parrocchia.

Infine il nostro grazie alla pro loco Guastallese che al termine della celebrazione ci attende nel cortile del palazzo ducale per continuare la festa.

Grazie a tutti e che il Signore ci benedica!